Denying beauty di Rossano Maniscalchi

Rossano Maniscalchi ha prodotto un nuovo fashion movie: Denying beauty. La sua 5° creazione, che viene presentata al 10 ° International fashion film Festival di La Jolla (26-27 luglio 2019), è stata girata nella splendida cornice della villa medicea  di Artimino ( detta anche dei 100 camini). Un luogo dove la storia è anche cultura, dove si intrecciano leggende e vita vissuta.

Un film più lungo dei suoi precedenti (11 minuti abbondanti) , dove si svolge una storia originale , che trae spunto da una riflessione di una citazione di un suo caro amico: “Cos’è la cultura, se non ha la memoria? Distruggendo la cultura noi distruggiamo la bellezza, le sue forme attuali che si estendono al potere sono diminuite, da sole”. L’attualità di questa riflessione è impressionante, se pensiamo, per esempio ,  a cosa è stato distrutto ad Aleppo. Ai danni che possono provocare certi fanatismi….

Anche tanta arte contemporanea, pur contribuendo a produrre cultura, non ha in sé il carattere della memoria; non ha la bellezza come valore di riferimento, ma solo un messaggio da trasmettere, spesso sincretico, e legato solo  alla personale esperienza dell’arista.

Il film di Rossano invece si colloca su un livello più alto, dove l’ambientazione già richiama storia e cultura, dove la bellezza è esaltata dai costumi, dagli attori, e dal livello professionale della scenografia e del montaggio del film.

Non spetta a noi valutare il film, e neppure il regista, che peraltro ha già avuto un riconoscimento al festival di La Jolla dello scorso anno (con Touch Me); vogliamo solo evidenziare la continua ricerca di perfezione di Rossano Maniscalchi, con una tecnica cinematografica sempre più perfezionata, una fotografia ai massimi livelli qualitativi, ed una professionalità che cura ogni dettaglio del prodotto cinematografico.

Il film è prodotto per la stilista russa Anna Malysheva, che si è meritata la nomination per “Best costume design”; ma il filmato ha ottenuto altre 10 “nomination”: “Best Picture”, “Best music”, “Best set design”, “best art direction”, “best cinematography”, “best director”, “best fashion”, “best hairstyling”, “best makeup”, “best editing”. Non vogliamo dire che meriti tutti questi primati, ma sicuramente il filmato eccelle in almeno 3 campi: best Picture, best music, e best costume design! Auspichiamo che la giuria qualificata sappia  riconoscere il mix di elementi che hanno prodotto questo risultato: la cultura, intesa come memoria, ma vorrei dire “memoriale”, cioè rendere presente un momento del passato che non è un episodico, ma una realtà che esprime un valore che in quanto tale è destinato all’eternità. A ciò si unisce la tecnica cinematografica, sapientemente usata dal regista (con l’ausilio di professionisti) con un incastro di colore e bianco e nero che solo pochi (grandi)  possono permettersi; infine le originali musiche di Antonello Manca, create appositamente, che amplificano l’effetto scenico della cornice bellissima della Villa  di Artimino, scelta dal regista che non dimentica mai le sue radici, cioè la sua cultura.

V.V.

 

 

 

 

 

 

 

Pubblicato da fashionwinevents

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